VITERBO e DINTORNI


Citta' - Santuario della Madonna della Quercia - Abbazia Cistercense di san Martino al Cimino


LA CITTÀ
Nota per aver ospitato numerosi pontefici nonché il conclave più lungo della storia nel sec. XIII, Viterbo mantiene intatto il suo fascino di borgo fortificato da una possente cinta muraria. L’itinerario di visita include il rinascimentale Palazzo dei Priori, le cui sale affrescate raffigurano vicende mitiche e storiche della città (ingresso gratuito); la Piazza San Lorenzo, sede dell’omonima Cattedrale e dell’elegante Palazzo Papale (esterno, oppure ingresso a pagamento); il pittoresco quartiere medioevale di San Pellegrino; con le tipiche abitazioni con “profferlo”; la chiesa di Santa Maria Nuova, con dipinti di pittori viterbesi dei sec. XIV e XV; e la duecentesca Fontana Grande.

Tra i numerosi monumenti e musei della città si ricordano inoltre: la chiesa di Santa Maria della Verità, con la mirabile Cappella Mazzatosta, unica opera del pittore Lorenzo da Viterbo (sec. XV); il Santuario di Santa Rosa, dove si conservano le spoglie della santa viterbese celebrata, la sera del 3 settembre, con lo spettacolare trasporto della “Macchina di Santa Rosa”; la chiesa di San Francesco, con i sepolcri dei pontefici Adriano V e Clemente IV; il Museo Archeologico Nazionale (vedi "Gli Etruschi"); il Museo Civico, con notevoli dipinti tra cui “La Pietà” e la “Flagellazione” di Sebastiano del Piombo; e il Museo della Ceramica, con reperti dal XII al XVII secolo (ingressi ai musei a pagamento).

 

SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA QUERCIA
Fulcro di grande devozione, il complesso si sviluppa intorno al culto per un dipinto ritenuto miracoloso, inizialmente posto a protezione di una vigna e successivamente collocato all’interno del santuario. Edificata tra i secoli XV e XVI, la struttura costituisce uno splendido esempio di architettura rinascimentale e conserva pregevoli opere di noti artisti dell’epoca.

 

ABBAZIA CISTERCENSE DI SAN MARTINO AL CIMINO
Tra gli esempi più significativi di architettura gotica nel Lazio, l’abbazia domina il borgo di San Martino, antico possedimento dei monaci cistercensi successivamente costituito principato di Donna Olimpia Maidalchini Pamphilj. alla quale si deve l’interessante sistemazione urbanistica seicentesca del palazzo patronale e dell’abitato con case a schiera.

 




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